ENTRARICERCA

Michele Morganti
Docente Accademia di Comunicazione

Michele Morganti

Che cosa ci può raccontare del progetto che ha realizzato e diffuso il radiocomunicato Ridere per Vivere – ‘Asilo’, I° Classificato della Sezione Radio Sociali?

Il progetto “Diamo voce a chi voce non ha” è nato circa due anni fa ed è decollato grazie all’intesa e alla collaborazione fra Adap, Assirad e Accademia di Comunicazione. La finalità era quella di realizzare e produrre comunicati radiofonici volti a sensibilizzare gli ascoltatori sull’importanza dell’attività delle associazioni onlus e non profit protagoniste del progetto stesso.

Ciascuno dei tre partner naturalmente ha avuto la sua parte nelle varie fasi di organizzazione e compimento.
Accademia di Comunicazione ha contribuito con l’ideazione dei testi dei messaggi: ben trenta studenti che si preparavano a essere futuri copywriter, guidati da un gruppo di professionisti, loro docenti, hanno infatti messo in moto la loro creatività, elaborando dei comunicati tutti molto accattivanti per originalità ed efficacia.
Adap, l’associazione che raggruppa doppiatori e attori della pubblicità, è stata invece protagonista per il passaggio successivo, il doppiaggio.
La terza fase, quella di produzione, è stata curata da Assirad, l’associazione di imprese produttrici di programmi radiofonici.
In cifre, un vero record: 30 studenti, per 19 clienti hanno realizzato 37 proposte diverse in soli 45 giorni. Coinvolti per la produzione 117 doppiatori di Adap e tutti gli studi di registrazione di Assirad.

Naturalmente l’eco del progetto è stato possibile successivamente grazie alla disponibilità di RNA, cui fanno capo grandi network radiofonici nazionali e di Aeranti-Corallo, associazione di radio e tv locali che si sono occupati della diffusione dei comunicati. Infatti, su circuiti radiofonici nazionali e locali, sono andati in onda decine di comunicati che hanno continuato quella che da noi è stata definita una “missione”.

Una vera e propria equipe di professionisti impegnati con grande entusiasmo e coinvolgimento ha portato avanti quindi questa impresa che è stata poi presentata nel corso dell’happening organizzato, nell’aprile del 2003, presso i Magazzini Generali a Milano: 700 gli invitati, tra rappresentanti delle Associazioni, giornalisti ed esponenti di spicco del mondo della comunicazione e della pubblicità.

E’ stata importante anche l’idea di realizzare un sito dedicato all’iniziativa, www.diamovoce.it, che ha fatto in modo, in sostanza, che l’iniziativa fosse ricordata nel tempo, ma non solo: il sito, come fonte di documentazione, ha permesso ad altre associazioni di conoscere il progetto e di valutare la possibilità di essere protagoniste per un’eventuale altra edizione.
Altre associazioni, inoltre, hanno chiesto ad Accademia di poter dare un brief agli studenti in corso per lo studio e la realizzazione di campagne. Questo, naturalmente, è per Accademia segno di stima, di apprezzamento sia del lavoro svolto sia della capacità dei nostri studenti di trasformare le conoscenze acquisite in vere e proprie competenze professionali, ciò che, in realtà coincide perfettamente con quello che è l’obiettivo formativo di Accademia.

Che cosa ha significato per voi partecipare ad un progetto di questo tipo?

Di questo lavoro, ricordiamo un’interazione continua e una condivisione assidua, anche nelle difficoltà di questo lungo percorso. Un investimento notevole, ma soltanto in termini di dedizione e costanza, perché il tutto è stato realizzato a budget zero e con un grande ritorno di soddisfazione.
Senza dubbio, oltre ai risultati, ricordiamo di questo progetto la forte tensione emotiva e la consapevolezza di dedicare il proprio tempo e di impiegare la propria professionalità per qualcosa di estremamente utile: l’obiettivo da raggiungere non era visto unicamente in una prospettiva professionale, ma si aveva la sensazione che ciascun risultato, qualora ci fosse stato - e oggi possiamo confermarlo - sarebbe stato doppio.

Da dove è nata questa idea?

Tutto è nato in sostanza da un’idea che si è poi sviluppata in un briefing dato agli studenti dei Corsi di Copywriting di Accademia di Comunicazione nell’anno 2002/2003.
Sono stati loro, effettivamente, a dare forma, oltre che voce, alla voglia e necessità di comunicare delle associazioni. Più di 30 copywriter in erba, oggi invece copywriter di professione, chiamati a intervenire mentre ancora curiosavano fra degli strumenti del mestiere, ma con tanta voglia di imparare, e già equipaggiati di una creatività innata e genuina, quella genialità che purtroppo, ma per fortuna non sempre, una volta fuori dal meccanismo della formazione, viene un po’ limitata dagli schemi e dai vincoli del mercato.
Un ringraziamento particolare va quindi a loro, i nostri studenti, e naturalmente ad Adap e Assirad il cui ruolo è stato fondamentale nel quadro del progetto. Le associazioni, infatti, hanno messo in campo tutta la professionalità dei propri associati che hanno prestato gratuitamente le loro voci per doppiare i radio comunicati realizzati e hanno curato le registrazioni e la produzione degli stessi.

Ci può illustrare qualche contributo particolarmente significativo dal punto di vista creativo?

I risultati migliori si raggiungono con l’esperienza. Partendo da questo presupposto possiamo anche affermare che uno dei radio comunicati migliori, per resa e per creatività, è stato quello realizzato per l’associazione Opera San Francesco per i Poveri perché, in questo caso, l’idea creativa è nata realmente sul campo.
I copywriter coinvolti erano stati infatti invitati a partecipare alla mensa dei poveri, una delle attività gestite dall’associazione. Ed è stato lì, toccando con mano, vivendo direttamente quella realtà che sono riusciti non soltanto a renderla nel comunicato ma a farla rivivere con tutte le sensazioni e le emozioni del momento. Ecco, questo non si può dimenticare, non solo da un punto di vista creativo ma anche e soprattutto umanamente.

Che cos’è Accademia di Comunicazione?

Nata a Milano nel novembre 1988, Accademia è una scuola di formazione alle professioni della comunicazione: da oltre 15 anni infatti forma esperti di Comunicazione visiva e persuasiva con Corsi triennali post diploma, Master post laurea e Corsi di specializzazione.

La sua metodologia formativa è basata sul concetto di “bottega”, perché è “la bottega” il luogo in cui è cresciuta la maggior parte del mondo professionale attuale e dove, a fronte dei cambiamenti del mercato, delle Aziende e degli Enti, dei valori sociali e dei bisogni dei consumatori, sono emerse le professioni della comunicazione. La metodologia della bottega realizza una buona cultura sulle competenze di base, una forma mentale specificamente volta alla comunicazione ed una capacità di fare, di far diventare vere e proprie abilità lavorative le conoscenze professionali acquisite.
Il percorso per arrivare a definire profili interessanti per Agenzie e Aziende è infatti modulato sull’impegno degli studenti in lavori reali (progetti di comunicazione, strategie di marketing, campagne pubblicitarie, progetti grafici, siti web), che permettono il contatto diretto con aziende, enti pubblici ed enti non profit, sotto la supervsione dei Professionisti, loro docenti.

Ci può dare un’idea del funzionamento concreto di Accademia?

In Accademia di Comunicazione, per la realizzazione dei progetti e delle campagne, avviene una e vera e propria riproduzione di quelli che sono i sistemi di lavoro esterni.
Le aziende o enti “clienti” forniscono, a seconda delle loro necessità, un briefing ai nostri studenti. Accademia è una scuola dove gli studenti imparano ciò che bisogna sapere e fare nella comunicazione intesa a 360 gradi. L’aspetto più rilevante della formazione, che permette ai ragazzi di testare effettivamente le conoscenze acquisite duranti i corsi, sono proprio i lavori reali su briefing commissionati da enti non profit e lavori in workshop con le aziende. I ragazzi si organizzano come se fossero in una qualsiasi struttura esterna e realizzano progetti completi di comunicazione che vengono, in un secondo momento, presentati al committente.
Naturalmente, è fondamentale sottolineare che tutto avviene a budget zero e che i lavori degli studenti possono essere utilizzati soltanto da enti e organizzazioni non profit.

Come sta cambiando la comunicazione, quali scenari dovranno affrontare i vostri studenti?

Nelle prospettive di Accademia c’è la visione di una forma del comunicare sempre più fondata sulla enfatizzazione del linguaggio globale e informatico che non può prescindere da una rinnovata gestione dei segni, della parola e dei suoni in un contesto integrato quale quello del web e della multimedialità applicata. Potremmo sintetizzare la comunicazione auspicabile dei prossimi anni in tre concetti chiave: semplificazione, specializzazione e simbolizzazione concettuale e semantica.

La semplificazione non riguarda i contenuti e la metodologia, ma la forma e l’immediatezza dei linguaggi e dei mezzi utilizzati per comunicare. Perché tutto questo possa verificarsi, ci sarà costante necessità di formare figure professionali specializzate nella creazione e nell’utilizzo di forme simboliche dei messaggi. La finalità è quella di passare dalla fase del messaggio espresso attraverso la parola alla fase del messaggio rappresentato, sicuramente più eclettico nel suo essere adattabile e condivisibile anche da persone appartenenti a etnie e comprensioni diverse.

Le sfide che ci attendono sono dunque date dalla graduale globalizzazione e dalla sempre crescente tensione sociale verso una multiculturalità integrata e non più stratificata.
In Accademia sfida e strategia coincidono perché, entrambe, si realizzano professionisti della comunicazione che, nel processo di globalizzazione, siano in grado di combattere l’omologarsi e, ancora, di professionisti la cui capacità creativa vada oltre i confini e gli schemi imposti.

Quindi il nostro approccio alle nuove esigenze del mercato si muove su alcune direttrici semplici ma innovative: internazionalizzazione e approccio multiculturale, innovazione, tecnologizzazione consapevole.
A questi tre indicatori sono da aggiungere l’interesse a formare giovani professionisti capaci di interpretare e concretizzare slogan quali “produzione sostenibile e consumo consapevole”, il valore etico delle decisioni economiche o l’aiuto nei settori socialmente più rilevanti come la Sanità e la Scuola.
Crediamo infatti che la società abbia bisogno di giovani leve capaci di essere interpreti reali del miglioramento di vita delle persone oltre che delle aziende.

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Ultimo aggiornamento:
1 agosto 2022
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