Alessandra Colao
Small is the new big: uno spunto di riflessione di tendenza nell'attuale mondo della comunicazione.
Alessandra Colao
Managing Partner Doppia Elica
Piccolo è il nuovo grande. Come interpretare questa nuova valenza messa in risalto da Seth Godin, scrittore di successo e guru del marketing?
Forse perché stiamo attraversando un lungo periodo di crisi o perché si sta lentamente prendendo coscienza che non si ritornerà più allo stesso livello di 20 anni fa…certo è che mai come oggi è profondo il fascino del piccolo. Attenzione però perché Seth Godin pone l’accento sulla qualità: “be remarkable”. In questo senso l’idea creativa deve essere grande, innovativa, unica, percorribile e la sua messa in atto deve essere curata nel dettaglio. Nel rapporto agenzia-cliente, grande invece deve essere il coraggio di proporre idee creative - a volte è più comodo e sicuro camminare in solchi già tracciati - e grandissima la sicurezza nel cliente nell’accettare l’idea alternativa.
La riduzione dei budget può portare all’ottimizzazione della strategia di comunicazione delle grandi aziende?
Sicuramente il livello di attenzione è molto alto e molti sprechi sono stati eliminati. Si può fare ancora di più se oltre all’attenzione ai budget si ponesse una cura, direi maniacale, alla definizione degli obiettivi. Questo rende la valutazione dei risultati oggettiva, legata ai dati. Inoltre una precisione nella definizione degli obiettivi (a chi comunicare, quali key message trasmettere, che arco temporale impiegare, …) facilita la scelta tra diverse strategie e rende il rapporto cliente / fornitore un rapporto più sereno e bidirezionale.
Come le aziende seguono la tendenza dell’attenzione al singolo, al mercato one to one, ai social network per distinguersi nella comunicazione attuale?
Esiste ancora grandissima confusione. Non dimentichiamoci che rispetto ad altri mezzi (stampa, radio, tv,..) internet è un media relativamente giovane che innesca meccanismi di crossmedialità non totalmente esplorati. Tuttavia l’attenzione alla customer journey e la ricerca del contatto “personale” - facilitata soprattutto dalla diffusione del mobile che permette di profilare e georeferenziare gli utenti - apriranno nuove frontiere alla comunicazione. Questi però non sono “piccoli” progetti, ma grandi progetti che richiedono software, metodologie e competenze non propriamente accessibili a tutti.