MEDIASTARS - Il Premio Tecnico della Pubblicità

Daniela Salina
Direttore Creativo e Marketing Taratatà

La comunicazione può fare squadra? A suo parere il lavoro di squadra è auspicabile o rallenta e spersonalizza il risultato?

Prima di entrare in dettaglio, credo sia utile indicare le condizioni che creano le premesse, e l’esigenza personale, a ricercare un lavoro di squadra.
L’abitudine a l’aggregazione. E’il collante tra l’esperienza, l’entusiasmo e la fiducia. Una sorta di triangolo tra il luogo di lavoro, i giovani e gli stimoli esterni, che ha al centro la crescita personale e professionale di una persona che si accosta alla comunicazione.
La conoscenza dello scenario. L’importanza di sapere come muoversi nel mondo del lavoro, localmente o in mercati più interessanti, che potrebbero arricchire o completare la formazione scolastica.
Gli incontri. La frequentazione con professionisti di successo che si battono per uno stile Italiano, riconoscibile dove la concorrenza e la globalizzazione, a volte, soffocano i talenti e limitano le scelte imprenditoriali. Quando parliamo d’esperienza, è soprattutto quella che trovano all’interno di una struttura di lavoro importante è offrire ai giovani un prezioso senso d’appartenenza, attraverso un rapporto personale, aiutandoli a inserirsi in uno scenario che è fortemente competitivo, ma spinge a cercare sempre di più la qualità.

Quali sono, in quest’ottica, le responsabilità di chi si occupa della formazione?

Io credo fermamente che chi si occupa dei molteplici aspetti della comunicazione, lavorando con chi ha scelto questa strada, non debba ignorare l’altra faccia della formazione. Le scuole più qualificate offrono, oltre agli incontri con personalità di settore, il contatto con le associazioni, come la TP, pubblicitari professionisti e l’Art Director’s Club che tutela internazionalmente l’eccellenza delle idee, o altre Associazioni importanti, come l’AIAP.
A volte queste opportunità maturano solo in una fase diversa della professione, ma rappresentano sempre un arricchimento ed un interscambio prezioso. Importante è godere di una rete d’informazione, a livello nazionale che trasmetta lo spirito di questo lavoro, dove è quello che sai fare che determina la qualità del tuo progetto creativo, e quindi la tua carriera. Insomma un panorama complesso, che però dovrebbe interagire in modo armonico. Uno spirito generale che deve essere favorito dalla capacità di portare il proprio apporto, anche se minimo, a un prodotto che nasce da più competenze.
Appunto, a un lavoro di squadra.

Quali sono le caratteristiche di un settore che attualmente conserva ancora un ritmo di crescita sostenuto?

Oltre alla naturale vivacità dei pubblicitari o comunicatori, il ritmo è determinato dalle istanze di un settore in costante e imprevedibile evoluzione, ma tutti quelli che se ne occupano attivamente, come il management, con le persone coinvolte nei due aspetti di uno stesso mondo: fornitori e clienti, dovrebbero trovare la serietà dell’impegno con un tono pacato e sempre disponibile.
Strumenti, servizi e iniziative, sono l’ossatura portante, ma il cuore di questo lavoro funziona grazie alla creatività e all’energia positiva di tutti. Grazie a chi trasferisce ai giovani il proprio mondo, con specifiche tipicità ed esperienze: la grafica, la pubblicità, il marketing, il design, le relazioni pubbliche e altri affascinanti settori.
Una visione troppo ottimistica? Troppi personalismi impediscono un armonico lavoro di squadra?
Io ritengo che il momento più bello di questo lavoro, sia proprio quello in cui vedi, insieme agli altri, il prodotto creativo che sta prendendo forma e stile.
Proviamo a pensare ad un film, con una bella idea di fondo, un buon regista, ma uno scenografo e una costumista scadente? Ci vuole molto per costruire, ma basta un attimo per distruggere, e su questa banalità chiudo.