Eugenio Nicotra
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Ispirazione e produzione creativa. L’ispirazione ci accompagna, e come si dice non dà preavvisi, la produzione spesso conferma le idee e il lavoro di team produce sempre i migliori risultati.
Eugenio Nicotra
Business Development & Digital Marketing expert IBM Studios Milano
Come nasce l'ispirazione, per un creativo di oggi? Dove traiamo la nostra "ispirazione" che ci porta a rivelare ciò che esiste ma è nascosto?
L’incontro con ispirazione spesso avviene nel modo imprevedibile. Non si può incanalare o razionalizzare o pianificare. Per me ad esempio l’ispirazione è arrivata con la maturità, sicuramente dopo i 50 anni, con la sedimentazione ‘geologica’ di strati di pensieri e esperienze, alcune buone e altre meno positive, che hanno costruito il mio mondo interiore, per farsi oggi la mia Weltanschauung.
Per trovare ispirazione servono tre cose: la incessante curiosità per il mondo, una visione eidètica e entusiasta del mondo attorno, insieme all’umiltà di accettare (“So di non sapere” disse Socrate) che nel viaggio della vita non si smette mai di imparare cose nuove a cui, appunto, ispirarsi.
Terza fonte di creatività sono state i libri, saggi o romanzi che fossero, insomma quei libri noti e meno noti che ti aprono la mente (anche audiolibri, una bella scoperta di questi mesi). In loro compagnia la mente si ciba di emozioni che arricchiscono l’anima e la voglia di dare ogni giorno il meglio di sé. In sostanza credo che trovare la propria ispirazione sia un fatto intimo e personale. Quando si accende la creatività, quando tu la riconosci, lo stupore è grande e allora vedrai accendersi cuori e menti attorno a te.
Come riconoscere la consapevolezza delle proprie competenze nel nostro ambito lavorativo? Come misurarsi con questo aspetto nello svolgimento dell'attività professionale?
La competenza arriva e si accresce solo con l’esperienza. Senza questo ingrediente è impossibile migliorare o solo distinguersi. L’esperienza deve però essere sempre accresciuta attraverso la costante apertura mentale al cambiamento nei diversi campi del sapere.
Se andiamo ad esempio a rivedere i profili delle principali personalità scientifiche e politiche dell’800 il loro tratto distintivo era la poliedricità. Portare esperienze apprese in campi diversi dal proprio nel proprio, mi ha permesso di raggiungere un più alto grado di consapevolezza, dando nel lavoro e nella vita personale quel valore aggiunto che spesso manca ai super esperti.
Nel nostro mondo condiviso non ci si può più permettere di agire da soli. Con chi costruire alleanze per rispondere alle esigenze del mercato di oggi?
Chi opera nel mondo del lavoro e nella società occidentale iper-connessa deve sicuramente essere aggiornato e sempre attento ai cambiamenti ed ai trend di settore. Questo è un dato di fatto. Certo la risposta sembra scontata: non si può agire da soli.
Credo che però ci sia un limite a questo volere a tutti i costi connettersi sempre e comunque. Bisogna ritornare ognuno a “lavorare” su sé stesso per essere prima di tutto preparati culturalmente a fare la cosa più importante oggi: saper navigare tra le informazioni, saperle selezionare andando a trovare le fonti affidabili, eliminando il rumore di fondo del Web. E saper ascoltare gli altri, che non sono la cassa di risonanza dei nostri monologhi. Si chiama in inglese active listening.
Solo così si può dare vero valore aggiunto alle sinergie potenziali delle alleanze e della cooperazione, che deve essere basata su alta competenza e volontà di costante miglioramento. Se non si hanno le competenze individualmente la cooperazione non serve.
